Restructura 2017. Interessante l’intervento del Presidente dell’Ordine Ingegneri ing. Alessio Toneguzzo al Convegno di apertura. Parlando della sostenibilità dal punto di vista degli ingegneri ha dichiarato che la categoria, essendo attore del sistema, deve avere un approccio sistematico di gestione della complessità che caratterizza questo sistema storico. La fluidità della vita ha portato alla precarietà vissuta in ogni momento. Partendo dalla definizione classica di “sostenibilità”, ha ritenuto che fosse corretto ipotizzare che lo sviluppo sostenibile possa soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future qualora si intenda la sostenibilità come l’insieme delle dimensioni ambientali, sociali ed economiche. La sostenibilità e tutti i fattori in gioco devono rappresentare la quotidianità, essere presenti in modo costante e anzi aumentare nel tempo in modo proporzionale alla maggior domanda. Una città sostenibile è una città che al suo interno raccoglie i tre obiettivi fondamentali inseguiti e stratificati nella storia dell’urbanistica ovvero quelli di una città bella, efficiente e giusta. Una città bella si costruisce sui canoni e gli ideali di un’estetica affidata agli strumenti dello sguardo, della percezione visiva, della città come opera d’arte. La città efficiente è tradizionalmente riconducibile alle metafore della macchina o dell’organismo perfetto e nella ricerca di nuove funzionalità. La città giusta è una città accessibile a tutti, che non discrimina, dà risposta alle domande delle diverse componenti sociali ed economiche in virtù di criteri distributivi indipendenti e utilizza le regole del mercato come strumento di base.