A fronte della necessità di adeguamento e miglioramento dell’impiantistica di un Presidio R.S.A è stato aperto un cantiere temporaneo con pressanti necessità di coordinamento della sicurezza in fase di progetto e in fase di esecuzione. Finalmente l’opera si è conclusa con successo. L’insieme delle attività di adeguamento e miglioramento ha incrementato gli standard qualitativi e di sicurezza nelle prestazioni erogate dal Presidio, ma ha richiesto la partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nel Processo Edilizio a tutti i livelli. La riqualificazione dell’impiantistica del Presidio determina la collocazione di cantieri aperti all’interno della Unità Operativa senza la contemporanea sospensione delle attività. In tale situazione di cantiere, oltre agli usuali rischi, si introducono nuove situazioni di pericolo specifiche. La gestione di un cantiere, infatti, comporta sempre interferenze con l’ambiente circostante e situazioni di rischio potenziale da governare, soprattutto se il cantiere è all’interno di un Presidio R.S.A. . Tale cantiere deve essere progettato, coordinato, attuato, monitorato e modificato in itinere. In ogni intervento edilizio in ambito sanitario vi sono molteplici problemi, ostacoli e rischi da affrontare e l’installazione di un cantiere comporta l’accertamento preliminare delle eventuali fonti di pericolo presenti : tecnici, igienico-sanitari e organizzativi. I principali fattori di rischio sono legati al fatto che il cantiere può interferire con l’ambiente circostante producendo polveri, rifiuti solidi e liquidi, emissioni acustiche e vibrazioni, utilizzare sostanze pericolose, creare interferenze nell’approvvigionamento idrico ed energetico, interferire con l’organizzazione del Presidio. Il cantiere inoltre, è sempre considerato un organismo estraneo alla struttura che interferisce con l’ambiente circostante creando spesso problematiche ambientali. Il Cantiere va, dunque, progettato differenziandone l’allestimento in modo che sia evidente l’aspetto organizzativo . E nella progettazione si deve tener conto degli interventi da attuare per predisporre le aree di cantiere (accessi, percorsi, aree di lavorazioni fisse, carico/scarico, interferenza con sotto servizi e servizi di rete interna). Considerato che il Presidio deve poter tutelare e proteggere la salute dell’uomo, l’obiettivo è quello di realizzare cantieri e stabilire modalità di lavorazioni e tempistica tali da non interrompere o condizionare l’organizzazione del Presidio, realizzando situazioni, quanto più possibile, di integrazione all’interno dell’area del Presidio con rispetto dell’ambiente circostante. I principali rischi da considerare sono: Rumori, Vibrazioni, Polveri, Ostacoli alla normale mobilità, Odori- Vapori e Interruzione di erogazione di servizi di rete. Un cantiere adeguato in ambito in struttura ospitante deve essere: Ordinato (nella tempistica attuativa per orari); Adeguato nella ottimizzazione delle scelte dei posizionamenti delle attività essenziali di supporto (aree di lavoro, depositi, stoccaggi, carico/scarico) curando di non interferire con percorsi fondamentali e realizzando protezioni temporanee. Delimitato con opportuni materiali (per limitare le propagazioni di polveri con materiali omogenei, anti introspezione, e segnalati; Appropriato nella scelta delle tecnologie, delle attrezzature e dei prodotti; Connesso alle attività circostanti anche attraverso l’apposizione di cartellonistica non solo ammonitoria. Rimedi e mitigazioni resi necessari dal particolare Presidio nel quale la presenza di soggetti “deboli”, di procedure diagnostiche delicate, la possibilità di interventistica a più livelli, rende la coesistenza con il Cantiere più delicata. La sostenibilità diventa il rapporto consapevole con l’esistente e l’obiettivo professionale di una proficua collaborazione fra Committenza, Progettista, Direttore dei lavori, Impresa, Direzione del Presidio attraverso la definizione di obbiettivi condivisi e verifica dell’organizzazione.