Nel Giornale dell’Ingegnere 9/2020, nelle pagine a cura dell’Ordine di Torino, io e l’amica e Collega ing. Liliana Rivautella abbiamo condiviso le nostre conoscenze sul tema dell’Ingegneria della Resilienza. Nella scienza dei materiali e nella meccanica, la resilienza rappresenta la capacità di un materiale di assorbire energia quando è sollecitata elasticamente e, poi, di riacquistare la sua forma originale quando la sollecitazione viene rilasciata. L’uso comune del temine si riferisce alla capacità di riprendersi da un evento inatteso, di essere “resistente alla rottura”, affrontando e superando i vari inconvenienti che tenderanno a manifestarsi lungo il proprio ciclo di vita. Pertanto la resilienza può essere intesa come una “competenza”, presente in ogni individuo o organizzazione, che permette di non soccombere ad eventi avversi, bensì di reagire e giungere, o ritornare, ad uno stato di equilibrio. Questa competenza consente di passare da un punto di equilibrio ad un altro attraverso trasformazioni che, se ripercorse all’indietro, non faranno ritornare al punto iniziale, ma ad uno diverso. Partendo da questo assunto affrontiamo anche il tema della sicurezza.
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