In un cantiere di installazione di impianti fotovoltaici sui tetti piani, di alcuni edifici all’interno di un complesso immobiliare, nella progettazione della sicurezza è stato necessario prevedere al ricorso di autogrù per l’esecuzione di tiri in quota di materiali e manufatti. Tale azione ha inciso su un contesto in cui quotidianamente sono presenti attori e automezzi estranei al cantiere, ma che potevano essere coinvolti dalla attività. Il coordinatore ha formulato in fase di progettazione alcune prescrizioni. Innanzi tutto la scelta del mezzo di sollevamento più idoneo, in funzione del carico e degli edifici su cui questo doveva essere sollevato. Poi la logistica della zona di stazionamento della autogrù e dei mezzi, che hanno trasportato quanto doveva essere sollevato. Infine le caratteristiche di quanto doveva essere sollevato per definire gli ancoraggi e le modalità di imbracatura dei vari carichi. Fondamentale è la prescrizione relativa ai tempi e alla celerità dei tiri, che comportano una corretta programmazione dell’attività, regolata anche in funzione del contesto spaziale in cui si opera. In fase di esecuzione il coordinatore ha verificato che quanto previsto fosse posto in atto, ha controllato la regolarità dei mezzi e l’adeguata formazione dei lavoratori coinvolti. Esaminata la collocazione della segnaletica a terra, la compartimentazione dell’area e l’idoneità delle superfici di appoggio dei mezzi, il coordinatore ha verificato che tutti gli operatori fossero dotati di dpi di alta visibilità e di protezione del capo. Particolare attenzione è stata posta sul controllo della efficienza dei mezzi di comunicazione tra operatore in cabina e preposto al tiro posizionato in quota. All’atto della esecuzione del sollevamento è stato prescritto che il personale non sostasse e transitasse sotto i carichi, adottando aree di rispetto e discipline comportamentali.