Le attività di bonifica di materiale contenente amianto (MCA) in matrice friabile si può presentare durante le attività preparatorie allo smantellamento di impianti per la riqualificazione di spazi industriali. In un ambiente chiuso la pericolosità è molto alta, a fronte dell’inquinamento ambientale costituito da una evidente dispersione di fibre inalabili, da parte dei lavoratori interessati. Il coordinamento della sicurezza ha a suo carico una serie di adempimenti. Deve prevedere che venga effettuato il confinamento dell’ambiente in cui il MCA è contenuto e l’attività di rimozione per consentire di effettuare il successivo smantellamento della struttura in sicurezza. La valutazione della quantità di fibre di amianto rilasciate deve essere effettuata prima dell’intervento, durante l’intervento e poi ad intervento finito, per valutare la restituibilità dell’ambiente in cui la bonifica è stata eseguita. In fase di esecuzione è bene verificare il confinamento dell’ambiente da bonificare, eseguito con polietilene di adeguato spessore, con giunzioni sigillate con nastro adesivo specifico, fissato alle pareti esistenti o a struttura eseguita all’uopo. Il confinamento deve essere anche dinamico, grazie all’utilizzo di aspiratori in parallelo che generano un flusso d’aria dall’esterno verso l’interno del cantiere, attraverso i varchi di entrata/uscita dei lavoratori. Così facendo si è sicuri di contenere qualsiasi fuoriuscita incontrollata di fibre, perché queste sono aspirate solo all’interno degli aspiratori e si depositano sul filtro HEPA che restituisce aria pura, ma proiettato al di fuori dell’area di lavoro circostante. La depressione deve essere garantita con aspiratori in parallelo che siano in grado, a fronte del guasto di una delle macchine, di mantenere i quattro ricambi aria per ora necessari. La collocazione degli estrattori deve essere tale da consentire l’ingresso dell’aria pulita, attraverso il vano della unità di decontaminazione e l’attraversamento dell’area di lavoro, senza che una depressione eccessiva faccia implodere il confinamento. L’ingresso alla zona da bonificare deve avvenire attraverso la unità di decontaminazione, composta da diversi locali di cui uno spogliatoio pulito, un altro equipaggiato con doccia e scarico e uno spogliatoio sporco, da cui si entra nella zona di bonifica. L’insieme del confinamento deve essere collaudato a impianto spento con un fumogeno, per individuare eventuali perdite, e senza fumogeno con impianto in funzione. Nel primo caso bisogna verificare che non fuoriesca fumo da qualche punto e, nel secondo caso, che i rigonfiamenti dei teli verso l’interno manifestino la depressione ambientale.