Anche questa volta contiamo i morti e il vero stupore è che qualcuno sia meravigliato. Vogliamo smettere di ignorare il fatto che il patrimonio edilizio del nostro paese non sia conforme ai parametri di sicurezza a fronte del rischio sismico. Possiamo annunciare che anche al prossimo sisma piangeremo innocenti travolti dai crolli. Vinciamo ogni resistenza e iniziamo una vera campagna di monitoraggio dello stato strutturale dei nostri edifici, in modo che la gente sia consapevole del rischio che corre abitando nelle proprie case. C’è una proposta che traspare nei discorsi degli addetti ai lavori e che non deve essere trascurata. I notai al momento del rogito richiedano il certificato della sicurezza sismica del bene immobiliare che viene trasferito. Se una casa è a rischio deve essere dichiarato al momento del trasferimento di proprietà. Questo inciderà sul suo prezzo? Speriamo di sì. Incentivare a mettere in sicurezza il patrimonio immobiliare può anche voler dire costringere chi possiede le case a prendere opportune misure per non far perdere di valore le sue proprietà. La casa sarà anche un diritto, ma chi la possiede ha il dovere di non compromettere la pubblica sicurezza.