Dalla letteratura specializzata e in particolare dalle considerazioni sui dati INAIL si desume che anche nel 2016 troppi lutti hanno caratterizzato il mondo del lavoro. Infatti sono occorsi 686 infortuni mortali avvenuti in luogo di lavoro e 249 accaduti in itinere nel periodo tra gennaio e novembre 2016. Il decremento della mortalità rispetto al 2015 non ci conforta. L’Emilia Romagna è nuovamente la regione con il maggior numero di casi mortali (84 vittime), segue poi il Veneto (80 vittime) e la Lombardia (73 caduti sul lavoro). La Valle d’Aosta è l’unica regione con nessun caso rilevato. Il Meridione dell’Italia è l’area più colpita per indice di incidenza sugli occupati. Se si scende nel merito della classifica provinciale a guidare è Roma con un totale di 32 vittime registrate, seguita da Vicenza e Napoli con 22 casi per provincia. Nel settore delle costruzioni il maggior numero di decessi. Il lavoratore anziano continua a morire sul luogo di lavoro con percentuali preoccupanti. Quali considerazioni se non ricordarci che operando nella sicurezza deve essere il nostro impegno ad abbattere questi numeri. Ogni giorno vediamo che troppo spesso siamo noi l’ultima barriera tra la legalità e la illegalità. Il posto sicuro non deve essere solo sinonimo di benessere economico, ma deve essere soprattutto garanzia di assenza di danno.