La formazione frontale non sarà possibile per tanto tempo. La foto è vecchia di tre anni e documenta un momento di condivisione di competenze con i Colleghi valdostani. Ora questi momenti li viviamo attraverso webinar, generando un’accurata trasmissione di informazioni e di competenze. Per me come relatore manca l’aspetto umano del viaggio, dell’incontro diretto e del confronto dal vivo nel dopo evento. Manca lo sguardo di intesa e l’umanità del contatto. Si tratterà di recuperare parzialmente questo, anche se la formazione diretta frontale non si potrà più fare per molto tempo. Procedere alla spiegazione, in un locale chiuso e affollato, dei contenuti oggetto dell’intervento, non sarà più possibile, proprio per ottemperare al distanziamento sociale necessario per contenere il contagio epidemico. La consolidata pratica della lezione frontale subirà un processo di arresto e deve essere sostituita con la formazione a distanza. Il “webinar”, prezioso neologismo che nasce dalla fusione dei termini “web” e “seminar”, consistente in un intervento formativo che può essere seguito in remoto, pare, al momento, la soluzione ai processi formativi erogati nel periodo di questa crisi sanitaria. L’opportunità di collegarsi via internet per partecipare ad una lezione interattiva, in un giorno e ora stabiliti, compensa alla esigenza, sempre più pressante, di un aggiornamento continuo in tempi reali. La didattica a distanza, a qualunque livello, passa attraverso l’utilizzo di piattaforme tecnologicamente e qualitativamente evolute, che permettano particolari azioni. Infatti è necessario progettare e creare contenuti didattici, che devono essere erogati ai discenti, con tracciamento totale delle attività svolte e rilascio dei relativi attestati di formazione, previo sostenimento di esami da remoto. Si genera quindi un processo complesso, che necessita di conoscenze tecniche ed amministrative, ma a cui, allo stato attuale, è necessario adattarsi.