Poco più di un anno fa il nostro Paese piombava nel “lockdown” a causa della infezione da COVID-19. Sui balconi comparivano le scritte “andrà tutto bene”, qualcuno batteva le mani e in tanti cantavano in coro. Si scopriva lo “smart working”, la “DAD” e negli scaffali dei supermercati si volatilizzavano farina e lievito. Intanto la gente si ammalava e, purtroppo, in troppi morivano. Saremmo poi arrivati alla immagine drammatica del Santo Padre Francesco percorrere una Piazza San Pietro, livida di pioggia, e avremmo visto convinzioni inesorabilmente crollare. Sul numero 2/2021 del Giornale dell’Ingegnere, Edizione Torino, l’ingegner Fulvio Giani e l’ingegner iunior Luca Stefano Giberti, a più di un anno dall’inizio della Pandemia, hanno fatto il punto sulle procedure da porre in atto nei cantieri edili e di ingegneria civile, a fronte del rischio di infezione da COVID 19. Sono state esaminate le discipline che caratterizzano il trasporto al cantiere, l’ingresso, l’organizzazione delle strutture di supporto igienico sanitarie, le modalità lavorative, l’ingresso dei fornitori e il comportamento a fine lavoro, prima che il lavoratore lasci il luogo di lavoro per tornare al luogo di vita. Si è accennato ai costi di sicurezza, agli oneri della sicurezza aziendale e ai costi per riduzione di attività, argomenti che verranno approfonditi in successivi interventi.