In fase di progettazione, ed in fase di esecuzione, è stato necessario occuparsi del problema delle polveri sollevate all’atto della demolizione. Le polveri sono particelle solide disperse in aria, di diametro compreso tra 0,1 e 100 micron, che inalate da quanti possono trovarsi nei pressi, in funzione della loro natura fisico-chimica, della concentrazione nell’aria e delle relative dimensioni, possono recare danni a livello dell’apparato respiratorio. Per poter abbassare il rischio si provvede ad irrorare d’acqua il manufatto all’atto della demolizione. Nel nostro caso ci si avvale di un cannone nebulizzatore che eietta, attraverso degli ugelli, delle piccolissime gocce d’acqua che, collidendo con le particelle di polvere, le inglobano e le depositano al suolo. Il cannone nebulizzante, dotato di una corona di speciali ugelli posizionati sull’uscita di un potente ventilatore, alimentato da acqua in pressione, limita il più possibile la diffusione delle dannose particelle di polvere, prodotte dalla azione demolitrice. Tra le conseguenze di questa azione, oltre alla garanzia di sicurezza per gli operatori e per le macchine, è evidente rilevare la pulizia dell’area di lavoro e l’aumentata visibilità della zona circostante. Le polveri sottili così trattate si depositano sul terreno e creano uno strato umido che impedisce, anche, il risollevamento delle particelle durante il passaggio dei mezzi pesanti del cantiere.