Recentemente, in qualità di formatore della sicurezza per le attività nei cantieri temporanei o mobili, ho condiviso le mie competenze per la formazione di nuovi coordinatori, come da D. Lgs. n. 81/08 (art. 98 e allegato XIV). All’interno del modulo pratico ho posto in atto una simulazione sul ruolo del Coordinatore per la Sicurezza in Fase di Esecuzione. Nella premessa alla attività operativa, ho voluto comunicare come, spesso, gli operatori hanno la tendenza a sottovalutare la possibilità che il pericolo cagioni loro un danno. La sottocultura della sottostima del rischio è l’atteggiamento mentale che, il datore di lavoro, il lavoratore, il committente, chi è estraneo ai lavori e ne è casualmente coinvolto, hanno di fronte ad un effettivo pericolo, sottovalutando la possibilità che questo cagioni un danno. Il lavoratore, pur dotato di competenze professionali e di esperienza, anche se formato e informato, tende, in taluni casi, a sottostimare i rischi connessi alla sua attività. Questo purtroppo è ottimismo ingiustificato. Quanto più frequentemente, poi, i lavoratori, o chi sovraintende o chi li dirige, assumono comportamenti rischiosi senza conseguenze, tanto più tendono a percepire la propria persona immune dal pericolo e più capace degli altri di evitare le conseguenze del danno. Percepire in un ambiente di lavoro questo atteggiamento è motivo di grande preoccupazione ed è necessario porre in atto immediate misure di confronto, fondamentalmente rivolte alla catena del comando dell’azienda e, in particolare, al datore di lavoro. Introdurre i responsabili del cantiere alla cultura della sicurezza, sollecitando atteggiamenti, convinzioni, percezioni e valori condivisi nei lavoratori in relazione alla sicurezza, è l’unica soluzione possibile a questo problema.