La memoria è come un vaccino contro l’indifferenza. Anche quest’anno, a titolo personale, voglio ricordare i sei Colleghi ingegneri torinesi, di cultura e di tradizione ebraica, che sono stati assassinati nei lager nazisti, dopo che nel loro Paese gli era stato impedito di esercitare. Per gli ingegneri la conservazione della memoria deve avere come conseguenza il fatto che mai più accada che la professione sia impedita a soggetti che, avendone titolo, non possano esercitarla per limitazioni dettate da discriminazioni di provenienza culturale, di credo religioso o di pensiero politico, di genere o di quanto la stupidità umana possa immaginare. Bisogna continuare a vigilare su ogni forma di discriminazione, comunque camuffata, perché i pregiudizi oggigiorno si riaffacciano in maniera preoccupante.