Nel corso di un coordinamento della sicurezza in un cantiere di nuova costruzione abbiamo affrontato la fase di esecuzione di fondazioni profonde. In questo caso si è operato con pali costruiti in opera con asportazione di terreno (trivellati). Nello specifico sono state eseguite palificazioni C.F.A. a elica continua (Continuos Flight Auger), ideali per una trivellazione a bassa asportazione di terreno e per il consolidamento, tramite pressione del suolo. La presenza dell’elica, durante tutte le fasi esecutive, evita il franamento delle pareti di scavo, senza ricorrere all’uso di fluidi di sostegno. Questo metodo consente una assenza di vibrazioni ed una limitata rumorosità. La perforazione, quindi, è stata effettuata a rotazione, con un’elica continua, avente l’anima costituita da un’asta cava, chiusa all’estremità inferiore da un dispositivo che impedisce l’ingresso del terreno e dell’acqua. Una volta raggiunta la profondità di progetto, è stata eseguita l’estrazione dell’elica, con il terreno trattenuto tra le spirali, e, contemporaneamente, si è riempito dal basso con calcestruzzo ad alta lavorabilità (SCC), che è stato pompato a pressione, man mano che la trivella è stata estratta. Una volta che è stato completato il getto del calcestruzzo, si è proceduto all’inserimento dell’armatura metallica di progetto. L’armatura, dovendo avere una certa rigidità, è stata costituita da ferri longitudinali con staffe ben saldate. La realizzazione ha comportato, per ogni singola fondazione profonda, l’allestimento delle attrezzature di scavo, il piazzamento della perforatrice, la successiva attività di perforazione, il conseguente getto del calcestruzzo, in fase di estrazione dell’elica, e l’inserimento della gabbia di armatura, che comporta anche- il trasporto e la posa, il completamento del palo e opere accessorie, comprendenti la “scapitozzatura” della testa del palo. Operando in un cantiere in cui la complessità cresce di giorno in giorno, è stato utile definire, già in fase iniziale, le vie di transito interne; le dimensioni delle aree di lavoro, e il loro mutare con il procedere della attività, l’accesso interno ai posti di lavoro, le modalità di stoccaggio e di movimentazione dei materiali e le possibili interferenze con altre lavorazioni e altri mezzi d’opera presenti in cantiere. Nel corso dell’attività, è stato necessario individuare la disciplina di accesso, passaggio e stazionamento nella immediata vicinanza della macchina operatrice, in funzione delle necessarie sequenze operative e l’allestimento dei necessari dispositivi di protezione collettiva, a protezione dell’attività. Particolare attenzione è stata posta alle modalità di deposito, trasporto, sollevamento e posa delle armature metalliche e la necessaria individuazione dei mezzi d’opera dedicati. Non secondaria è stata l’attenzione a identificare gli idonei punti di aggancio, nelle maglie metalliche, per le opere di sollevamento. Si è anche trattato di coordinare le modalità di accesso delle autobetoniere, per il rifornimento alla pompa per il cls, installata di volta in volta in posizione idonea, organizzando e predisponendo zona di sosta, procedura di avvicinamento, stazionamento durante il getto e successivo allontanamento. L’attività di scavo della trivella ha anche comportato la gestione dell’accumulo del terreno e il suo allontanamento. La preventiva predisposizione delle misure preventive e protettive, in fase di progetto, ha consentito un corretto confronto con la specifica organizzazione della sicurezza delle Imprese Esecutrici, acquisendo P.O.S. specificamente contestualizzati alla realtà del cantiere e complementari al P.S.C. messo in esecuzione.