Il futuro della formazione dei lavoratori, relativo alla sicurezza sul lavoro, trova nuovi strumenti nelle così dette tecnologie immersive, che consentono agli operatori di lavorare in un ambiente immaginario, sicuro e controllato, senza rischio di danno. La realtà virtuale, la realtà aumentata e le realtà ottenute con la combinazione tra le due, consentono ai lavoratori di addestrarsi su modelli digitali, potendo anche commettere errori, senza conseguenze per la loro salute. Il lavoratore opera in un mondo virtuale, con contenuti 3D generati da un computer, equipaggiato con display montati sulla testa, che tracciano i movimenti di chi si esercita e regolano il display di conseguenza. Maggiore realismo è ottenuto con la realtà aumentata, che sovrappone oggetti virtuali al mondo reale, con soggetti che si formano indossando dispositivi mobili equipaggiati con telecamere, per sovrapporre ambiente reale e contenuti digitali. Imparare facendo, non solo memorizzando, ma anche comprendendo, in modo da interiorizzare un’azione che appare reale, ma non lo è. Attività, che comportano assunzione di rischi e gestione delle emergenze, possono essere simulate, interagendo in un ambiente fittizio, secondo una metodica innovative e immersiva. La letteratura tecnica in merito evidenzia come questa tipologia di formazione, consentendo di simulare eventi pericolosi in un ambiente rischioso, riduce costi organizzativi e consente di supervisionare i comportamenti di quanti si stanno addestrando, all’interno della simulazione. Agenzie ed enti di formazione stanno iniziando a fornire percorsi formativi, erogando corsi su misura per ogni settore e per ogni esigenza, calati in contesti specifici, in cui sono riprodotti rischi e procedure.