La rimozione dei materiali contenenti amianto costituisce una potenziale fonte di inquinamento ambientale e un rischio notevole per gli addetti ai lavori i quali devono contenere al massimo la dispersione di fibre che per inalazione possono causare gravi danni all’apparato respiratorio. Il materiale contenente amianto attualmente collocato in edifici ed impianti rappresenta un rischio per la salute pubblica, in quanto comporta il pericolo di dispersione di fibre d’amianto nell’ambiente di vita e di lavoro.
La liberazione delle fibre contenute nei materiali con amianto dipende dallo stato di conservazione che può peggiorare in funzione di: deterioramento, manutenzione insufficiente e danneggiamento volontario od involontario Le tecniche usuali per la bonifica del materiale contenente amianto sono il confinamento, quando si sigilla tutto l’ambiente in cui è contenuto l’amianto onde evitare dispersione di fibre; la rimozione che è il metodo di gran lunga più diffuso perché elimina all’origine il problema; l’incapsulamento riduce il rilascio di fibre, ma non aumenta la resistenza del materiale agli urti e quindi non elimina il pericolo di danneggiamento per vandalismo o per manutenzione. Nel caso in cui ci sia il normale svolgimento di attività, nella zona attinente a quella di bonifica è necessario creare una zona neutra non accessibile a estranei, tra l’area di bonifica e le altre aree.
- Bonifica di copertura in amianto cemento
- Stoccaggio di lastre in amianto cemento
- Confinamento di pavimentazione in polivinilamianto
- Pavimentazione in polivinilamianto
- Nastro in materiale contenente amianto
- Confinamento statico per bonifica indoor
Il coordinatore, nel cantiere di bonifica materiale contenete amianto, deve essere a conoscenza delle metodologie di bonifica e degli specifici rischi della attività per la tutela degli operatori e di quanti possono essere interessati dalla attività.
- Rivestimento in amianto fioccato
- Valvole con guarnizione in amianto