In un incontro tra Colleghi si discuteva sul valore della attività di marketing nella vita professionale. I più giovani e brillanti percepivano la necessità di muoversi nel mercato con un diverso piglio, favorendo iniziative tese alla acquisizione del Cliente, alla propria sponsorizzazione e alla creazione di strategie di promozione della propria professionalità. I più datati contrapponevano problemi deontologici e tendevano a calmare gli entusiasmi. La mia posizione era intermedia ed era rivolta ad un vero e proprio marketing della deontologia professionale. Il mio ragionamento era così articolato. Se il professionista si piega alla accettazione delle regole deontologiche e al controllo della qualità della sua prestazione professionale, sottoponendosi al rigido controllo di un Ordine Professionale, perchè non fare di questa, che per molti appare una criticità, un motivo di marketing etico. Ricordiamo che il marketing comprende tutte le azioni aziendali riferibili al mercato destinate al piazzamento di servizi, considerando come finalità il maggiore profitto e come causalità la possibilità di avere prodotti capaci di realizzare tale operazione finanziaria. La presentazione di un servizio che si sottopone alla disciplina di un Ordine Professionale è una sicura garanzia di qualità. Peccato che il Committente non lo percepisce, perchè nessuno glielo spiega. Il nostro marketing dovrebbe essere orientate a spiegare questa differenza, che tutela chi gode dei nostril Servizi.