Le PLE sono macchine che, per la loro versatilità, possono essere impiegate per i lavori in quota (ovvero, ad altezza di lavoro > 2 m da un piano stabile), nei casi in cui l’utilizzo di dispositivi di protezione collettiva costituiti da piani di lavoro completi (ponteggi, trabattelli), non sia tecnicamente fattibile. A titolo di esempio, si indicano alcuni ambiti nei quali l’utilizzo della PLE è da considerarsi un’adeguata misura di prevenzione e protezione contro il rischio di caduta dall’alto: a) assenza di strutture presenti in loco alle quali poter ancorare un ponteggio fisso o mobile (es. opere su strutture reticolari, montaggio di strutture prefabbricate, lavori in galleria); b) presenza di un’area di lavoro estesa, nella quale eseguire interventi in quota di tipo puntuale o di tipo lineare con continuo spostamento della postazione di lavoro, per i quali l’utilizzo di ponteggio fisso o mobile può risultare non conveniente in termini di tempi di lavorazione e ingombri a terra (es. installazione di dorsali impiantistiche con relative staffe, interventi su serramenti a nastro, adeguamento dell’illuminazione esterna di capannoni industriali); c) lavori in quota puntuali, di durata limitata, per i quali non è giustificato l’impiego di ponteggi (es. ripristini puntuali su facciate, installazione parapetti metallici su coperture piane, installazione insegne). Vi sono, comunque, ambiti nei quali non è possibile l’impiego delle PLE in sostituzione dei ponteggi, in quanto l’utilizzo di tali macchine potrebbe non essere compatibile con le caratteristiche dell’area di cantiere: è fondamentale conoscere la macchina in termini di peso, ingombro e prestazioni di lavoro, e relazionarle alle caratteristiche del sito (in termini di portata delle superfici, eventuale presenza di ingombri, spazi disponibili, dislivelli ecc.); inoltre, ogni utilizzo difforme dal Libretto d’Uso e Manutenzione della PLE è da considerarsi grave fonte di rischio per gli utilizzatori.