Le tipologie di PLE disponibili sul mercato sono molteplici, e il loro campo di impiego varia a seconda delle caratteristiche della macchina. In linea generale, la PLE è dotata di una piattaforma, nella quale stazionano gli operatori, sostenuta da una struttura (che può essere semovente o no) con sistema di sollevamento (elettrico e/o oleodinamico), dotata di comandi atti alla movimentazione della piattaforma in quota (in genere elettrici per il normale funzionamento, e manuali per le manovre di emergenza). La piattaforma è dotata di parapetti e punti di ancoraggio per assicurarsi alla suddetta piattaforma con DPI anticaduta; essa può movimentarsi in verticale (es. per le PLE a pantografo), ma anche in più direzioni, se questa è sostenuta da un braccio (es. braccio telescopico, braccio snodato, con o senza jib). Nel caso di PLE semoventi, l’alimentazione può essere a combustibile (in genere, diesel), o elettrica. Fermo restando che l’utilizzo della PLE è subordinato al corretto utilizzo come da Libretto d’Uso e Manutenzione, occorre tenere presente alcuni fattori di pericolo che possono impedire l’utilizzo della PLE, o comunque limitarlo restringendo la rosa delle tipologie compatibili: a) presenza di terreno in leggera pendenza o non perfettamente livellato, per il quale è necessario l’utilizzo di stabilizzatori; b) presenza di ostacoli in quota, che restringono l’area di lavoro disponibili in altezza in alcune zone; c) presenza di vento che può destabilizzare la PLE, tenendo presente che, in genere, il limite di utilizzo è dato da velocità del vento intorno ai 12,5 m/s = 45 km/h per l’esterno (tale grandezza è misurabile con anemometri o valutabile qualitativamente con la tabella Beaufort), e pari a 0 per PLE utilizzabili solo per l’interno; d) portate limitate delle superfici di transito, ad esempio per l’utilizzo in interni o in zone soprastanti a locali interrati.