In questi giorni mi sono confrontato con il coordinamento della sicurezza in esecuzione, Titolo IV D. Lgs. 81/2008 e s.m.i., per le attività di smontaggio di un palco, realizzato per una manifestazione pubblica all’interno di un cortile settecentesco, messo a disposizione, dal Ministero della Difesa, a favore della cultura torinese. Il prestigioso spazio accoglieva un palco di 500 metri quadri e una platea per mille spettatori. Si è trattato di intervenire allo smontaggio di un apprestamento temporaneo che realizzava anche un palco costituito da elementi prefabbricati del tipo ponteggio multidirezionale. La caratteristica di questo apprestamento è di essere costituito da montanti su cui sono saldati a passo costante dei nodi predisposti per il collegamento (rosette multifori) con gli altri componenti. Questi sono elementi orizzontali, correnti e traversi, semplici o rinforzati, provvisti alle estremità di particolari dispositivi di collegamento con i montanti. Inoltre vi sono elementi diagonali, provvisti alle estremità di dispositivi di collegamento orientabili orizzontalmente o verticalmente, a seconda dell’impiego per cui sono state costruite. A questi si abbinano elementi speciali quali elementi tralicciati e americane a cui spesso sono applicati proiettori di luce e sistemi audio. Le attività di smontaggio, del sistema complesso che costituisce la struttura del palco, devono rispettare una precisa sequenza, avendo cura di rispettare le configurazioni strutturali previste nel progetto e nelle istruzioni di montaggio del fabbricante. Gli operatori devono essere professionalmente preparati ad affrontare la complessità delle operazioni di smontaggio, con formazione ed addestramento specifico e con differenziati percorsi a seconda dell’attività che sono chiamati a svolgere. L’abbassamento dalla quota del materiale smontato è svolto da arrampicatori che, con il passamano, disposti in colonna sulla struttura che si sta montando, trasferiscono a terra i vari elementi. Quanti smontano, in quota, scompongono i componenti modulari prefabbricati, muovendosi sul ferro. Le attività in quota prevedono che gli operatori prevengano la caduta dall’alto con l’utilizzo del dispositivo di protezione individuale – imbracatura con doppi cordini e con connettori -, in modo da operare sempre in trattenuta, anche nel momento che, scorrendo sul tubo, i due dispositivi di trattenuta incontrano un nodo. L’operatore ne sgancia uno e lo fissa al di là del nodo, in modo che quando stacca il secondo, per aggirare l’ostacolo, rimane sempre assicurato al ferro. Il lavoratore utilizza anche un cordino con connettore di posizionamento, in modo da poter operare trattenuto in una posizione sicura. Durante la pausa forzata del periodo pandemico molti di questi operatori si sono dedicati ad altro e in questo momento si lamenta una certa difficoltà a reperire personale specializzato per questa attività. Condizione che complica, ai fini della sicurezza, un tranquillo andamento della attività.