Il contratto di rete tra professionisti è un nuovo strumento giuridico, introdotto nell’ordinamento italiano nell’anno 2009, che consente alle aggregazioni di professionisti di instaurare tra loro una collaborazione organizzata e duratura, mantenendo la propria autonomia e la propria individualità (senza costituire un’organizzazione come la società), nonché di fruire di rilevanti incentivi e di agevolazioni fiscali. Per i piccoli studi professionali di ingegneria è certamente l’occasione per costruire un propria competenza specifica e tentare di ritagliarsi una propria nicchia di eccellenza in un mercato di riferimento altamente competitivo. Due o più ingegneri, in base alla giurisprudenza comunitaria, possono quindi fruire della possibilità di stipulare un contratto di rete allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato delle professioni. Per i professionisti, sarebbe inoltre possibile accedere ad un regime di sospensione di imposta con una quota degli utili d’esercizio che va a far crescere un apposito fondo patrimoniale comune, finalizzato alla realizzazione di investimenti previsti dal programma preventivamente convenuto dagli stessi soggetti in rete. La materia è ricca di suggestioni e necessita di accurati approfondimenti. La suggestione comunque nasce nella possibilità di creare una struttura produttiva non pesante come una società di ingegneria, mantenendo la autonomia necessaria alla attività professionale del singolo.