Venezia, 30 settembre 2015
Al termine dell’inno di Mameli l’Ing. Ivan Antonio Ceola, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Venezia saluta e, in qualità di ospitante, esterna la Sua felicità comunicando che tutti i 106 ordini si sono iscritti al Congresso. Successivamente descrive la difficoltà in cui operano gli Ingegneri ben evidenziando gli aspetti di una crisi che riguarda l’economia, la morale, l’etica il lavoro e l’occupazione. Inoltre lamenta come la visione europea del professionista confligga con la reale condizione delle professioni ordinistiche e invita gli Ordini a prendere una posizione meno tiepida.
Il Dott. Silverio Bolagnani, Prorettore alla Ricerca dell’Università degli Studi di Padova, saluta puntualizzando che ancora oggi la Laurea in Ingegneria offre facilmente sbocchi professionali: infatti le statistiche rivelano che, ad un anno dalla Laurea, l’80% degli Ingegneri ha una occupazione.
Il Dott. Abdelamid Marwan, Presidente della WFEO, Federazione Mondiale delle Organizzazioni Ingegneristiche, sottolinea quanto sia importante il ruolo degli Ingegneri italiani a livello internazionale. La WFEO ha sede a Parigi, è stata fondata nel 1968, è partner ufficiale dell’Unesco e rappresenta ben 20.000.000 di ingegneri, membri di 96 Paesi.
È la volta del Dott. Adil Alhadithi, Segretario Generale della Federazione degli Ingegneri Arabi (FAE), Ente nato nel 1963 a Damasco, avente quale obiettivo la valorizzazione del ruolo e la crescita delle competenze degli Ingegneri arabi, anche attraverso occasioni di confronto e collaborazioni con gli Ingegneri italiani.
Di seguito, il mondo della cultura è rappresentato dall’intervento dello scrittore Sandro Veronesi che, figlio di ingegnere, racconta l’identità della categoria vista con occhio esterno.
Commovente è stata la constatazione di quanto ogni ingegnere, con il Suo operato, incrementi il “valore aggiunto” nel territorio e nella Società, pagando anche di persona la Sua coerenza. In sintesi, per Veronesi la nostra categoria è votata a “far funzionare le cose” con gusto, stile ed eleganza.
Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri Armando Zambrano conclude i saluti della mattina spiegando qual è l’obiettivo principale del Consiglio Nazionale ovvero far sì che la categoria degli ingegneri abbia una forte incidenza nel panorama sociale del nostro Paese. L’ingegnere deve avere gli stessi servizi e deve essere considerato allo stesso modo dall’utente in ogni parte del territorio nazionale.
Ogni Ordine deve quindi riorganizzare in base volontaria la Sua carta dei servizi, allineandosi nella formazione obbligatoria e nella deontologia.
Le professioni tecniche devono “fare sistema” accorpandosi, se simili nei profili produttivi, e seguire progetti condivisi.
La certificazione delle competenze può essere raggiunta adeguando gli standard professionali e compensando in positivo i problemi di comunicazione e di rappresentanza politica.
Purtroppo il Governo non si rende conto di quanto gli ingegneri siano organizzati e questo é un problema di comunicazione che va sanato, anche e soprattutto per continuare ad essere un riferimento importante per la comunità.
L’internazionalizzazione, la rete delle professioni tecniche, il “problem solving” devono essere orientati a questo cambiamento.
Fulvio Giani e Alessio Toneguzzo