Le professioni non sono, come vuole la politica e l’economia, un’impresa, o peggio, non sono un’impresa di servizio identificabile nel terziario avanzato. Il terziario avanzato è individuabile in una agenzia di viaggi o in una un’agenzia pubblicitaria. Le professioni non devono essere considerate un terziario avanzato, strutturato in modo individuale o organizzato. La differenza tra professioni regolamentate e lavoratori autonomi deve essere ben chiara a tutti. Il committente, che si avvale degli iscritti alle professioni regolamentate, può contare sulla loro deontologia e sulla disciplina su cui vegliano i rispettivi Ordini Professionali. Le professioni regolamentate basano la loro azione sul sapere e la loro opera è tesa a tutelare l’interesse collettivo. Le aziende, non avendo al loro interno le precise specializzazioni, che consentono di competere con il mercato globale, hanno, nel mondo delle professioni, il necessario supporto specialistico. Le professioni hanno le conoscenze, le competenze e le relazioni che consentono al mondo delle imprese di funzionare. La collettività ha investito, per formare questi professionisti, e trova nel loro operato il giusto rendimento delle risorse impiegate. Non cadiamo nell’illusione che tutte le soluzioni siano nel mercato, la storia ogni giorno disvela questo inganno.
Bravissimo. Condivido completamente.
Cordiali saluti,
Ugo Micoli