I caduti sul lavoro sono troppi e, anche se ce ne fosse uno solo, sarebbe ancora troppo. Per questo non ci si consola del fatto che, negli ultimi cinque, anni il numero dei morti nei cantieri edili si sia dimezzato. La Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro ha elaborato i dati Istat ed ha evidenziato due aspetti. Il primo che nell’edilizia il calo degli incidenti mortali dal 2010 al 2014 è stato del 53,4%. Il secondo che il calo degli operai occupati nell’edilizia dal 2010 al 2014 è stato del 23,10%. Quante imprese edili hanno chiuso in questi ultimi anni? Quante occasioni di cantierizzazione sono svanite a fronte della congiuntura economica? E’ quindi la mancanza di una speranza condivisa nel risollevare economicamente questo paese che salva la vita ai lavoratori e non una maggiore cultura della sicurezza? Il mercato dovrà ripartire. Gli immobili di questo Paese hanno bisogno di essere riqualificati negli aspetti strutturali, impiantistici ed energetici. Non è necessario bruciare nuovo suolo, l’Italia potrebbe diventare un gigantesco cantiere solo riqualificando e sostituendo il patrimonio edilizio esistente. Anche il territorio necessita di una nuova cultura della riqualificazione, della manutenzione e della bonifica. Quando tutto questo ripartirà, dovremo essere pronti ad evitare che vengano aperte le gabbie ai lupi e che la tendenza del calo dei morti sul lavoro nei cantieri non si inverta. Semplificare non vuole dire togliere le regole, ma vuol dire rendere più efficiente l’attività produttiva . Le imprese devono essere pronte ad operare organizzandosi in maniera adeguata, a fronte della complessità dell’intervento che affrontano. In Italia il 99% delle aziende ha meno di 10 addetti. Come possiamo pensare che queste realtà innovino e trovino in sé stesse le professionalità per affrontare questa sfida. Il mondo delle professioni è la risposta per quanto attiene la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro. Le Imprese Edili potranno rivolgersi ai professionisti della sicurezza per affrontare in modo organico e costruttivo questa sfida che è, prima di tutto, un atto di civiltà.