La prima giornata, come sempre, inizia con i saluti istituzionali e la parata delle autorità. Particolarmente gradevole una introduzione scenografica con una dimostrazione di arte effimera con il disegno con sabbia. L’accoglienza è calorosa e i Congressisti sono stati messi a loro agio in un ambiente elegante e con servizi adeguati. In merito agli interventi particolarmente interessante è stata la Lectio Magistralis del Prof. Giuseppe Savagnone, docente di storia e filosofia e persona di alto profilo etico e morale. Il ragionamento è partito dalla considerazione che l’uomo è l’animale che meno è dotato di un corredo naturale e genetico idoneo ad adattarsi alle condizioni del contesto ambientale, ma che è capace di vivere ovunque trovando, di volta in volta, risposte nuove e diverse alle sollecitazioni esterne. Interessante il parallelo tra la condizione dell’animale uomo con l’animale castoro. Il castoro costruisce, mentre l’uomo progetta. In questo modo l’uomo guarda al futuro aprendosi a quello che non è. La sua capacità creativa genera il progresso cercando anche di costruire oltre i suoi limiti. In questo si può rilevare un momento di criticità, che si supera con la consapevolezza etica di sapere cosa è giusto fare. L’ingegnere si colloca in questo ragionamento con il suo comportamento etico e conforme alla deontologia. L’ingegnere non può essere un castoro, in quanto uomo intimamente orientato a progettare con ragione e passione. L’ingegnere è un appassionato progettista che si sottopone ad una regola individualmente accettata, non vissuta come un vincolo o un dovere, ma come elemento di realizzazione per chi opera. Ragione e passione che sovrastano l’abitudine e la monotonia di chi non vive la professione in maniera appassionata. Parole che dovremmo comunicare ai nostri giovani Colleghi e a quanti, ancora nei Politecnici e nelle Università, si preparano a diventare ingegneri. Il resto della giornata è stato interessante (BIM, Scintille varie e contributi autobiografici esemplari), ma non ne troverete traccia su questo scritto che rimane una suggestione e non un verbale di riunione.