La seconda giornata, dopo una notte di pioggia e fulmini insolita per Palermo, ha visto alcuni interventi interessanti. Estrapoliamo alcune suggestioni. Il Consigliere CNI ing. Fabio Bonfà, stracciando ogni ipocrisia, ha ricordato a tutti che l’attuale Congresso è a ridosso delle elezioni del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e ha invitato i presenti ad osservare i capannelli che si formano qua e là, la gestualità dei personaggi e le cose che verrano dette per capire dove andrà la politica della categoria. Premessa schietta e, francamente, necessaria. Tornando ai lavori il presidente di INARCASSA, dott. Giuseppe Santoro, ha ricordato che il disagio economico per gli ingegneri non potrà finire finchè non ripartirà il lavoro e una e possibilità è la ripartenza delle infrastrutture. Nuovi modelli di mobilità e nuovi standard urbanistici sono necessari per questa ripartenza. Più avanti un altro relatore, il dott. Maurizio Tira, ha ricordato come le Norme che usiamo sono nate per le città che crescono. Le città non devono crescere, ma si devono rigenerare e la Normativa si deve adeguare nelle pubbliche amministrazioni non ci sono abbastanza persone per riuscire ad applicare le norme che continuamente vengono emesse. Bisogna rimettere al centro la cultura del progetto. Il relatore Lorenzo Bellicini Direttore del CRESME ha parlato della rigenerazione urbana e quindi della città che è al centro della generazione del PIL della Nazione. La rigenerazione deve anche essere miglioramento della vita di quanti vivono il territorio, anche dal punto di vista sociale. Nel pomeriggio i tavoli di confronto hanno riguardato il ruolo e la responsabilità della professione dell’ingegnere nelle strutture pubbliche e private. Si è parlato degli sprechi nella realizzazione delle opere pubbliche e dei valori del patrimonio ambientale e culturale. Particolarmente interessante l’intervento dell’ing. Paola Freda che ha trattato il tema dell’ingegneria clinica in ambito sanitario. Si è spiegato il ruolo dell’ingegnere in camice bianco e la necessità di un diverso inquadramento professionale.La certificazione dell’ingegnare clinico dovrebbe passare per una scuola di perfezionamento che potrebbe consentire di affiancare l’ingegnere al medico. Altre cose, anche importanti, sono state dette, ma non ne troverete traccia in questo scritto che rimane una suggestione personale su quanto è avvenuto e non un verbale di riunione.