La terza giornata, dopo una serata gradevolissima trascorsa ospiti dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo, ha visto alcuni contributi interessanti. Si è iniziato parlando di protezione civile e del contributo espresso dalla categoria degli ingegneri con le proprie idee e le proprie competenze. Successivamente si è parlato di certificazione della professione dell’ingegnere quale emersione del valore professionale esistente all’interno degli Ordini. Si vuole certificare la persona professionista con la descrizione dei suoi talenti da mettere a disposizione del mercato. La categoria diventa così trasparente e visibile, con la possibilità di avere ciascuno il proprio valore delle competenze individuali evidenziato. Inoltre si è trattato il tema dell’accreditamento dei corsi di studio attraverso strutture dedicate e riconosciute dal Consiglio Nazionale. E’ stato presentato il Centro Studi e illustrata la sua attività, alla luce di recenti trasformazioni. La correlazione tra la attività del Centro e la categoria è diventata evidente anche nella organizzazione del Congresso. Il tema dell’Organismo di Mediazione e della creazione dell’Organismo Nazionale per gli Ordini degli Ingegneri ha attirato l’attenzione dei presenti. L’attività professionale di mediazione interessa Colleghi orientati a dare questo nuovo servizio alla collettività. Finalmente siamo arrivati a trattare la sfida del cambiamento della società e dei processi economici, superando l’atteggiamento che gli Ordini hanno tenuto fino ad oggi e cercando nuove discipline di aggregazione territoriale quali le federazioni. Si è ipotizzata una carta dei servizi per gli iscritti agli Ordini. Il professionista anni ’60 tuttofare è tramontato e ormai si tende alla specializzazione. E’ stato riproposto il tema della sussidiarietà orizzontale in supporto delle pubbliche amministrazioni. La federalizzazione sul territorio dei vari Ordini è vista come un atteggiamento di vicinanza alla gente, che consente una penetrazione nel dibattito pubblico e nella società. Gli ingegneri sono di fatto i risolutori dei problemi e quindi anche nella difficoltà sono soggetti ottimisti. Infine una considerzione : quando in Italia vengono convocate le parti sociali, imprenditoria e sindacati, al tavolo delle trattative manca sempre il 20%, che è costituito dalle categorie professionali. Questo deve cambiare. Inoltre nuovi soggetti si presentano a concorrere in antagonismo con le professioni. Pensiamo agli Istituti Bancari che vendono servizi di ingegneria ai loro clienti allo sportello. La risposta è fare sistema ed essere protagonisti. L’ingegneria sta affrontando la più grande crisi della storia recente ed è offesa nella sua dignità. La classe media si sta proletarizzando e gli ingegneri vedono compromessi i loro sforzi e la loro storia. Suggestioni interessanti colte nei vari interventi appassionati dei relatori e dei Colleghi. Altre cose, anche di grande importanza, sono state esaminate, ma non ne troverete traccia in questo scritto che rimane una suggestione individuale su quanto è stato detto e non un verbale di riunione. Il testo della mozione finale è scaricabile dal WEB. Un grazie particolare ai Colleghi di Palermo per la loro cordialità, per la loro pazienza e per la loro passione. La loro ospitalità è stata per noi una gradevolissima conferma della classe e della educazione dei professionisti che operano in questo difficile territorio.