Ingegneri Oggi non vuole trasmettere un serrato verbale della attività svolta dai delegati dei vari Ordini italiani al Congresso Nazionale, ma solo riportare alcuni appunti sparsi e alcune sensazioni.
I documenti ufficiali e il dibattito che seguirà nei vari Ordini, a cui Ingegneri Oggi non si sottrarrà, servirà a completare questa prima scarna informazione.
Si vuole ad ogni modo ricordare che per tre giorni, 1200 delegati, in rappresentanza di tutti i 106 ordini provinciali, hanno condiviso questa esperienza.
12 settembre 2012
Armando Zambrano, Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, nel suo discorso introduttivo ricorda l’ingegner Gianni Bignardi, caduto sul lavoro, mentre effettuava un sopralluogo in seguito al sisma in Emilia. Spontaneamente, tutti gli ingegneri presenti, si sono alzati in piedi e hanno applaudito.
Il Presidente è apparso commosso, ma non era il solo. Non ho mai sopportato gli applausi alle commemorazioni o ai funerali, ma questa volta anch’io, turbato, ho battuto le mani. La coralità della reazione mi ha confortato e la rivedrò nei momenti più serrati del dibattito.
Rimini ci ha accolto con l’abbraccio del suo giovane sindaco Andrea Gnassi. Suo l’invito a considerare questa crisi un momento di cambiamento, che non va ostacolato, ma orientato dalle nostre competenze. Il Presidente Ordine Ingegneri della Provincia di Rimini Marco Manfroni ha ribadito che l’ingegnere può portare il suo contributo in termini di conoscenze, di capacità di favorire soluzioni e proposte sostenibili.
Antonio Marzano, Presidente C.N.E.L. (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), è intervenuto sul ruolo delle professioni e ha sottolineato come la storia della ingegneria abbia coinciso con la storia della creatività e della innovazione. Per avere in Italia una reale domanda economica dobbiamo avere prodotti attraenti e gli ingegneri devono orientare la produzione con la loro professionalità e competenza. Il contributo di carattere ingegneristico comporta l’utilizzo di nuovi materiali, l’informatizzazione e l’organizzazione dei sistemi di produzione. Questo però comporterà una mentalità sinergica con le altre professioni.
Si è tenuta la presentazione della ricerca “Ingegneri 2020. Tutela, sviluppo e occupazione” che offre uno scenario previsionale per gli ingegneri in Italia nel periodo 2012 – 2020.
Il peso dell’evoluzione tecnologica sarà sempre più evidente, contrassegnato dall’interconnessione degli oggetti e dall’utilizzo di nuovi materiali nei tre settori, civile, industriale ed elettronico. La tecnologia sarà risorsa determinante nella messa in sicurezza dei territori e nella tutela dell’ambiente.
Fondamentale sarà l’operatività nel settore energetico (tecnologie, infrastrutture, politiche), nella manutenzione territoriale e nella riqualificazione ambientale. L’uso sostenibile del territorio dovrà essere un credo fondamentale per l’ingegneria. In questa ottica l’adeguamento delle costruzioni dovrà prevalere rispetto alle nuove edificazioni.
L’ingegnere sarà un professionista in cui competenze tecnologiche e competenze manageriali dovranno coesistere e consentire di affrontare riconversioni lavorative richieste dai repentini cambiamenti dello scenario storico. Sarà necessario operare riconoscendo anche le figure che hanno saperi diversi.
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13 settembre 2012
Si parla di tutela e occupazione e di sviluppo e occupazione. Il ruolo dell’ingegnere e le conseguenze che, la situazione attuale e quella futura prevedibile, comportano per la categoria. Gli interventi sono stati molti e qualificati e non si può che trasmettere alcuni stimoli e impressioni.
Fabio Bonfà (Vicepresidente Vicario CNI) ha suggerito di vedere la attuale crisi come un momento di trasformazione e di considerare che la attività necessaria per la prevenzione (territoriale, strutturale, etc.) sia considerata un investimento. La necessità evidente di mettere il paese in sicurezza comporta la rigenerazione ingegneristica del territorio e delle città. Il costo della prevenzione può abbattere i costi della gestione delle emergenze.
Il nostro paese ha un territorio che per il 50% è soggetto ad elevato rischio sismico. Questo comporta che 24’000’000 di cittadini sono a rischio. Analogamente il 10% del territorio è a rischio idraulico e 6’000’000 di cittadini ne possono essere coinvolti. Gli ingegneri possono dare il loro contributo fondamentale alla generale riqualificazione territoriale, strutturale, energetica, ambientale, etc. e nella rete delle infrastrutture immateriali (informatizzazione) necessarie per uscire da questo momento di involuzione.
Salvatore Settis (archeologo e storico dell’arte) ha sostento che è una favola la contraddizione tra ecologia e sviluppo e che è ora di superare questa contraddizione. Recentemente in Italia a fronte dell’incremento demografico più basso si è registrato il più alto consumo del territorio. Anche in questo risiede la condizione di circa 4’000’000 di alloggi invenduti. Si costruisce troppo e male. Bisogna pensare che il principio di tutela storicamente appartiene all’Italia ed era già presente nell’antichità. Negli artt. N. 9 e n. 32 della ns. Costituzione già si considera la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione e la tutela dell’ambiente attraverso l’ attenzione alla salute.
L’ecologia è economia della natura. L’ecofilia deve essere una simpatia intergenerazionale e portare ad un nuovo capitalismo naturale. Per gli ingegneri questo comporta una nuova occupazione qualificata tesa allo sviluppo ed alla promozione della legalità. Bisognerà lavorare sulla prevenzione e sulla messa in sicurezza del territorio, orientando anche i percorsi formativi in questo senso. La cultura della tutela servirà a dimostrare che la cementificazione non coincide con lo sviluppo.
Franco Gabrielli (Capo del Dipartimento della Protezione Civile) ha elogiato l’atteggiamento volontaristico degli ingegneri nelle calamità. Bisogna che la società abbia la consapevolezza dello stato di pericolosità in cui versa la Nazione. Invece si vede come malgrado la calamità l’economia sia sempre il principio dominante tale da surclassare la sicurezza. Lavorare sulla sicurezza è civiltà e deve essere percepito dalla proprietà come risorsa. Il Fascicolo del Fabbricato era una risposta e a fronte della mancanza di risorse pubbliche dovrebbe intervenire il privato, stimolato da un quadro legislativo e da un sistema assicurativo favorevoli.
Enzo Siviero (Professore Tecnica Costruzioni Università Venezia) ha evidenziato come il Committente sul tema difficilmente è colto e disdegna la tematica della prevenzione. Risulta necessario un acculturamento progressivo dal basso. Necessita una presa di coscienza collettiva che contrasti l’attuale deficit di cultura generale.
Gianni Massa (Vicepresidente CNI) ritiene che debba aumentare la consapevolezza e la conoscenza collettiva. Critica è la polverizzazione delle competenze, perché i vari soggetti tendono a non parlarsi tra loro, mentre è necessario un coinvolgimento attivo che porti alla poietica del riuso. Il ruolo dell’Ordine è quello di sancire un patto intergenerazionale.
Nel pomeriggio al dibattito sui giovani intervengono Del Mese (ARUP), Mariani (CNI), Bizzotto e Sasso. Tutela, sviluppo e occupazione nell’ingegneria . La sensazione che colgo è che è errato parlare dei giovani come categoria a parte. Sono dei Colleghi che hanno debolezze molto simili a quelle di tanti Colleghi di diversa anagrafica. L’entusiasmo, l’impazienza e la determinazione li caratterizza.
Difficile, soprattutto nei rapporti contrattuali, può rilevarsi il confronto collaborativo con i senior. Ho sempre pensato, e qui lo ribadisco, che è necessario un diverso patto generazionale tra professionisti, che tuteli il soggetto più debole e consenta un rapporto più sereno tra pari .
Per gli spazi autogestiti per conferenze di settore, dalle ore 17.30 alle 19,30 presso la Sala Arengo si tenuto il workshop dal titolo “Confronto sulle principali normative europee in materia di sicurezza sul lavoro e nei cantieri”. E’ stato presentato e discusso il lavoro, svolto dalla Commissione Sicurezza Regionale dell’Emilia-Romagna,di ricerca degli aspetti di eccellenza insiti nelle diverse normative di recepimento delle direttive europee dei paesi che sono stati coinvolti nel progetto (Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna), con particolare riguardo agli aspetti gestionali e operativi della sicurezza e salute nei cantieri temporanei e mobili. Erano presenti gli ospiti stranieri Susan Munray, Ramon Puig, Yves Riffard( esperti in rappresentanza dei propri Paesi) ed alla conclusione ci è stato assicurato che seguiranno gli atti. Incontro incredibilmente interessante, che meritava una intera giornata di approfondimento e non due ore di relazione.
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14 settembre 2012
Dopo il rapporto delle sessioni parallele si è proceduto alla illustrazione delle mozioni e al dibattito per poi concludere con la votazioni delle mozioni. Per la lettura del documento finale approvato si rimanda al sito ufficiale, quando questo sarà pubblicato. Rimangono le considerazioni personali dopo tre giorni di confronto tra Colleghi di tutta Italia.
Le problematiche sono assolutamente comuni e la preoccupazione per la situazione attuale e per quanto potrà accadere è sensibile.
Tutti sono convinti che il rinascimento non potrà escludere gli ingegneri e la loro professione, ma su questa tematica mi riservo di dare un contributo a mente fredda, dopo che avrò smaltito l’entusiasmo che un’esperienza come questa inevitabilmente ha lasciato.
Fulvio Giani, ingegnere, Libero Professionista.