Il Consiglio dell’Ordine della Provincia di Torino in data 25 febbraio ha deliberato di rendere i locali degli uffici dell’Ordine luogo cardio-protetto. In tempi brevi il personale dell’Ordine è stato formato all’uso di un defibrillatore semiautomatico esterno e l’apparecchiatura in data 10 luglio 2014 è stata installata in luogo visibile e conosciuto nei pressi della reception. In collaborazione con la Associazione “Progetto Torino Cuore” l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino procederà alla diffusione della cultura della cardio-protezione. Gli ingegneri sono presenti capillarmente sul territorio nei luoghi di lavoro (cantieri, industrie, etc.) e nei luoghi di vita (scuole, luoghi di spettacolo, fiere, etc.) e opportunamente sollecitati possono diventare veicolo di trasmissione di questa cultura di prevenzione. Inizialmente l’informazione e la formazione hanno riguardato i membri delle Commissioni Sicurezza Cantieri e Sicurezza Industriale, poi, con iniziative più articolate in corso di ideazione, la opportunità sarà rivolta a tutta la categoria. La diffusione della cultura della cardio-protezione è un atto di civiltà a cui gli ingegneri non potevano sottrarsi. L’iniziativa, con l’eccezione di qualche sarcasmo che qualifica solo chi li ha espressi, ha aperto un interessante dibattito tra i Colleghi più sensibili, che hanno colto l’opportunità per riflettere su qual è il ruolo dell’ingegnere nella società civile, al di là del suo contributo tecnico. Nasce quindi l’esigenza di porre in atto un percorso di sensibilizzazione alla prevenzione della morte cardiaca improvvisa da intraprendere all’interno della categoria degli ingegneri. Il personale di “Progetto Torino Cuore” si è impegnato a fare sedute dimostrative (40 minuti – 1 ora a seconda delle domande) all’interno della categoria. Si tratterà quindi di portare il messaggio al vasto mondo degli ingegneri come gesto di effettivo sostegno all’iniziativa. Ricordiamo come l’attività dell’ingegnere è sempre pervasa dalla cultura della responsabilità, che porta il professionista a confrontarsi con aspetti legati all’ambiente ed alla sicurezza, operando, fattivamente, per la tutela e per la difesa degli interessi della collettività in cui opera. Attività come questa contribuiranno a far riconoscere, all’ingegnere, il ruolo di motore della ripresa economica, morale e culturale di questo Paese, messo in ginocchio da incertezze economiche e da sconvolgimenti culturali e ideali. La responsabilità e l’attenzione al bene comune rimangono inoltre un obbligo deontologico per ogni ingegnere.