Facendo riferimento ai dati diffusi dall’INAIL ,aggiornati alla fine del mese di novembre 2014, riguardo l’andamento infortunistico con esito mortale in Piemonte si rilevano ancora 60 casi. Il Piemonte risulta essere la quarta Regione italiana nella graduatoria per numero di casi , preceduta da Lombardia, Emilia Romagna e Puglia. I caduti sul lavoro registrati su tutto il territorio nazionale risultano essere 682. A livello nazionale il triste primato spetta al settore delle costruzioni con 99 morti bianche. Permane la facilità di morire sul lavoro cadendo dall’alto. Nell’edilizia uno su cinque muore cadendo dall’alto. Risulta quindi prioritario, per chi si occupa di sicurezza, contribuire alla qualificazione degli operatori dal punto di vista formativo e comportamentale. I Datori di Lavoro devono ben sapere valutare il rischio e individuare le misure di sicurezza collettive necessarie ad evitare il danno ai lavoratori. Il rischio residuo deve essere gestito con dispositivi di protezione individuale da lavoratori formati, informati ed addestrati. Il tempo passa, ma il costo sociale degli infortuni sul lavoro rimane altissimo. L’investimento nella prevenzione, per il Sistema Paese, risulta essere quindi un efficacie strumento di convenienza economica. La collettività è chiamata a orientare le risorse sulla prevenzione, diffondendo la cultura della sicurezza sia sui luoghi di lavoro che nelle scuole, tra i lavoratori di domani.